A San Marino la copertura sanitaria universale sembra oramai
più uno slogan da bar che un modello efficiente, di tutela per i cittadini, imitato
e invidiato in tutto il mondo – come vorrebbero farci credere.
Purtroppo la realtà è un'altra, e se proprio non vogliamo
definire la nostra Sanità allo sbando, possiamo generosamente dire che non gode
di buona salute, in maniera “ossimorica” certo, sperando però che da questa
farsa non si arrivi alla tragedia, che si verificherebbe qualora non venisse
messo in atto un progetto di politica sanitaria che definisca organicamente
cosa la sanità a San Marino deve dare ai cittadini, perché continuare a parlare
di copertura sanitaria universale, con il numero di “fuggitivi” al quale
assistiamo settimanalmente, ci fa squillare più di un campanello d’allarme.
Sembra che siamo alle solite dunque, lo schema lo conosciamo
benissimo, e all’invito fatto da parte delle opposizioni ad inserire un comma
specifico nel prossimo Consiglio Grande e Generale per parlare di Sanità, ecco
pronto l’ennesimo “niet” della serie, da parte di invoca il dialogo, ma che
puntualmente mette a tacere tutto e tutti a grido “siamo legittimati a
governare, la gente ci ha votato, facciamo come ci pare”.
Francamente ci sembra soltanto un modo per nascondere la
polvere sotto il tappeto, e tutto sommato siamo convinti che trasformare anche
il prossimo Consiglio in un’altra guerra di trincea combattuta attorno alla
questione Titoli e alle vicende che stanno venendo fuori dalle indagini del
Tribunale, sia soltanto funzionale al gioco di Governo e Maggioranza che,
intanto, si stanno dimostrando
inefficienti per quel che riguarda la gestione di ambiti strategici e
fondamentali per il nostro Paese, primo su tutti la Sanità.
Certo, in ogni ambito in questione si possono trovare
soluzioni sempre migliori per offrire un servizio più rispondente alle
necessità delle persone e per andare in contro alle diverse problematiche di
chi soffre, ma siamo convinti che così facendo, attuando delle misure
estemporanee dettate dalle necessità del momento, non saremmo mai in grado di
mettere in sicurezza un sistema che ha bisogno di una cura ben più profonda.
Non sono nemmeno i bandi internazionali o le operazioni di acquisizione di medici
a destra e a manca, che in questi giorni estivi ricordano molto le operazioni
di calciomercato piuttosto che una vera e propria strategia di rilancio del
nostro ospedale, a farci dormire sonni tranquilli.
La politica dei rattoppi ha fallito, in tutti i settori, ed è
ora che si prendano decisioni importanti e si vada dritti all’obiettivo. In
questo il PSD c’è, purché si riconosca che il passaggio principale in tutto ciò
–e sono anni che lo diciamo- è la separazione dell’ISS dalla Pubblica
Amministrazione perché non è più sostenibile affrontare un problema senza
analizzarlo dalla radice, ed è diverso tempo che il passo più importante da
affrontare è proprio questo.
Ci stiamo rendendo conto che senza autonomia l’ISS è
scarsamente operativo in un ambito che ha esigenze peculiari e necessità di
tempi operativi a volte molto veloci? Questa separazione oltretutto non avrebbe
solo una valenza organizzativa, ma l’autonomia determinerebbe la necessità di
nuove assunzioni di responsabilità da parte di molti dirigenti, fattore questo
imprescindibile quando si parla di Sanità.
Siamo convinti che in questi anni difficili che la Repubblica
ha affrontato e sta affrontando, l’Istituto sia stato molto di più di un
semplice luogo per la cura delle persone, ma che abbia dato anche moltissime
risposte rispetto alla crisi sociale che è in atto e alla quale tutti
assistiamo, anche se le risposte non sarebbero dovute venire da li. Per questa
ragione quindi, e per il valore che ricopre per questo Paese, crediamo fortemente
che le soluzioni si possano trovare, ma che ci sono aspetti dai quali non si
può prescindere, e abbiamo tutti sotto gli occhi a cosa sta portando la
“politica dei niet” che Adesso.sm giorno dopo giorno sta attuando.
San Marino, 12 Giugno 2018 L’Ufficio
Stampa PSD