FARE SISTEMA ATTORNO AD UN PROGETTO PAESE
Venerdì 01 settembre 2017
Nessun
riferimento è stato fornito dall’Esecutivo rispetto alla situazione venutasi a
creare in Banca Centrale o in Cassa, se non a seguito di specifiche domande.
Stessa logica rispetto ai dati di sistema ed al progetto che sarà presentato al
Fondo Monetario Internazionale. All’indomani del licenziamento del Direttore di
Banca Centrale, della richiesta di rimozione del Direttore di Cassa di
Risparmio ed alle dimissioni o richiesta di rimozione di 3 componenti del CdA
di Cassa - come nulla fosse - il Governo convoca forze politiche, sociali ed
economiche per richiedere il supporto all’operazione di ricapitalizzazione
attraverso l’utilizzo dei fondi pensione.
Con
questo comportamento – descritto in apertura - il PSD ritiene non si possa
rispondere positivamente alla richiesta di fare sistema. Serve un cambiamento
nel metodo e nella direzione politica.
Per
cominciare, i fondi pensione non possono essere messi a disposizione di nessuno
senza l’assenso dei lavoratori, come da accordo sindacati-governo. Inoltre per
il PSD è indispensabile che termini subito la contrapposizione - alimentata
dall’attuale maggioranza - rispetto alla delegittimazione degli interlocutori
politici all’opposizione e la continua interpretazione delle critiche mosse verso
l’operato del Governo come fossero a difesa di vecchi poteri nefasti. Nell’ultimo
comunicato di Adesso.sm, quando si chiede di fare “massa comune”, si fa
riferimento ad affermazioni sconsiderate portate dall’opposizione e che
sarebbero state puntualmente sconfessate da chi della nave ne detiene il timone.
Dopo i fatti del Meeting di Rimini, la paternale della maggioranza suona come
gesso che stride sulla lavagna.
Riteniamo
però sia fondamentale la condivisione sull’intero quadro finanziario e sui
conti pubblici, come anche sulle prossime nomine: ivi comprese quelle dei
Direttori di Banca Centrale e Cassa e quelle del prossimo suo CdA. È necessario
delineare non solo attraverso quali metodi porre rimedio ad emergenze di
liquidità e con quali risorse ricapitalizzare Cassa, possibilmente senza ricorrere
a debito estero o mettere a rischio le pensioni.
Soprattutto
serve porre nuove basi sia istituzionali che di rapporti esterni, che
garantiscano capacità di attrazione di capitali – i.e. imprese – e sviluppo e senza
cui è pressoché inutile (anzi dannoso) parlare di prestiti o iniezioni di
liquidità. É vero, con le sole nostre forze non ci salviamo, ma affidandoci a
quelle altrui senza accordi con Banche Centrali esterne o con la UE, rischiamo
di dipendere da entità con obiettivi incompatibili con l’autonomia della nostra
Repubblica. A tal proposito non ci è chiaro il mancato avanzamento nel rapporto
con l’Italia e in particolare con Banca d’Italia: un anno fa era all’ordine del
giorno, ora non più. Ed è altresì evidente che il ragionamento vale anche per
l’economia reale, considerando che senza una sua ripresa non vi sarà alcun
miglioramento sostanziale per i cittadini. In sostanza bisogna essere capaci,
attraverso un Progetto Paese credibile e concreto, di far tornare fiducia ai
tanti sammarinesi che si chiedono attoniti cosa stia succedendo e quale sia il
loro futuro, oltre a quello delle banche all’interno dei nostri confini.
Il
PSD, già prima della crisi politica che ha condotto alle elezioni, aveva fatto
appello a tutti i soggetti politici per affrontare le problematiche che ora
esplodono fuori controllo, in maniera concertata, condivisa, evitando la
spiacevole abitudine nostrana di aggravare lo scontro tra le parti, imputando
responsabilità reciproche e perpetrando vendette politiche che alla fine
danneggiano solo il sistema. L’esigenza è rimasta, anzi è aumentata. Se le
condizioni richiamate saranno soddisfatte, saremo in grado di dare il nostro
contributo.
San
Marino, 1 settembre 2017
L’Ufficio
Stampa PSD