Il Partito dei Socialisti e dei
Democratici apprende dalle contradditorie parole di governo e maggioranza che,
incredibilmente, il Presidente di Cassa è Nicola Romito e che il Presidente di
Cassa non sarà Nicola Romito perché rinviato a giudizio. Quindi rimarrà in
carica probabilmente fino a che le regole volute dalla stessa maggioranza non
saranno operative, ovvero dopo l’approvazione dei cambiamenti statutari di
Cassa.
In ogni caso, con tutta evidenza, i requisiti di onorabilità
richiesti dalla stessa maggioranza non sono stati accertati nemmeno dal proprio
governo.
Ci chiediamo: dopo la forzatura del cambio del CdA a qualche
giorno dalla scadenza naturale, dopo aver ignorato completamente la minoranza,
dopo avere anzi nominato il componente di spettanza dell’opposizione, dopo
avere cercato di giustificare tutto ciò con l’esigenza di avere “le carte a
posto” sul CdA di Cassa di fronte al Fondo Monetario Internazionale, ora cosa
intende fare il governo, cosa racconterà a Washington? Che il CdA ha un
Presidente a orologeria, che decadrà in poche settimane a causa della volontà
della stessa maggioranza?
Quindi il bilancio sarà approvato sotto una presidenza di
passaggio? E sarà approvato prima o dopo la nomina dell’opposizione del proprio
membro, alla quale non rinunciamo?
Siamo sinceramente stupiti e preoccupati per la leggerezza e
la cocciutaggine con la quale Adesso.SM ha gestito tale fase. La situazione di
Cassa era già delicata e problematica, ora a causa della maggioranza è in
completo stallo e piena di interrogativi pesantissimi.
A nulla vale imputare responsabilità alla minoranza che ha
solo potuto assistere impotente ad una disastrosa prova di forza: non abbiamo
di certo scelto noi i criteri di onorabilità del nuovo statuto e nemmeno ci
siamo inventati informazioni sul Presidente false.
Peraltro, come si apprende dalla stampa, SUMS e Fondazione
sono pure loro state messe in difficoltà: in sostanza questo modo di gestire le
cose ha solo prodotto il tutti contro tutti mentre il governo ha la
responsabilità e il dovere di indirizzare un percorso che possa convincere chi
lavora nella Cassa che si sta perseguendo gli interessi generali del paese e
non il progetto di una parte. I continui riferimenti alle responsabilità del
passato e l’auto-definirsi nuovo non ha più alcun senso: avete proceduto senza raziocinio
in piena consapevolezza e autonomia, e avete fallito in una operazione in cui
avevate scommesso tantissimo.
Potremmo a questo punto chiedere la testa di qualcuno ma il
nostro senso di responsabilità ci induce a ragionare sul che fare per mettere
in condizioni la Cassa e il paese di superare questa terribile fase.
Siccome in oltre un mese dall’annuncio di sostituire il CdA,
il Governo non una sola volta ha convocato le forze politiche di minoranza, a
questo punto siamo noi a chiedere un incontro con tutte le forze politiche al
governo perché è tempo di confrontarsi e uscire da questa rappresentazione
Guelfi-Ghibellini, a partire dalla scelta di chi sarà il nuovo Presidente di
Cassa, alla scelta del membro di opposizione del CdA che dovrà essere rinominato,
alla gestione del bilancio, a quali le linee di sviluppo per la banca.
San Marino non può permettersi comportamenti superficiali e
dispotici in questo momento.
San Marino, 14 Aprile 2017 L’Ufficio
Stampa PSD