LA FAMIGLIA SOCIALISTA SI RIUNISCE
PER RIBADIRE LA NECESSITA’ DI PACE E SVILUPPO ATTRAVERSO IL DIALOGO E LE RIFORME
SOCIALI PER RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE
Il XXV
Congresso dell’Internazionale Socialista dedicato a “un mondo di pace, con
uguaglianza e solidarietà” ha posto al centro dell’attenzione chi riesce a
trasformare principi, ideologie, progetti politici come quelli indicati nel
titolo, in realtà.
Il Presidente
della Repubblica di Colombia, premio Nobel per la pace nel 2016, ha
rappresentato con l’esempio del suo impegno e di quello del suo partito,
aderente all’Internazionale Socialista, la possibilità di rendere efficaci
politiche riformiste coraggiose. L’esempio della Colombia è prezioso per
l’impegno verso la fine della guerriglia interna con le forze armate
rivoluzionarie (FARC) iniziata nel 1964, dopo l’accordo raggiunto l’anno scorso
e che proprio il 1 marzo ha preso corpo con l’inizio del disarmo delle FARC sotto
l’egida dell’ONU. Ma è importante anche per le politiche sociali e riformiste
che hanno consentito a quel paese di far uscire dalla povertà estrema oltre 4
milioni di persone, una crescita stabile da diversi anni e soprattutto senza
aumentare le disuguaglianze sociali, anzi determinando la copertura sanitaria
universale.
Questo
significa che politiche riformiste e la fiducia nelle istituzioni multilaterali
son ancora nodali ed efficaci strumenti per migliorare la condizioni dei popoli
e risolvere i conflitti, come lo sono il rispetto della democrazia e della
volontà popolare, anche su questioni delicate e importanti come l’autodeterminazione
dei popoli.
Su tale
aspetto Il rappresentante del Partito Indipendentista Portoricano ha descritto
la lotta del suo paese, appartenente agli Stati Uniti d’America ma senza
dignità di Stato, visto anzi come un possedimento coloniale ed i cui cittadini
non hanno il diritto di voto, per ottenere l’indipendenza. L’11 giugno si terrà
un referendum con due opzioni: chiedere di divenire uno Stato a tutti gli
effetti, oppure chiedere l’indipendenza o libera associazione.
Gli interventi
di tanti rappresentanti provenienti da tutto il mondo, 155 sono i paesi con
delegati all’Internazionale Socialista, hanno ancora una volta confermato
l’impegno per la pace attraverso il dialogo, per l’affermazione dei diritti
individuali e collettivi, per la tolleranza ed il rispetto ed una visione delle
diversità non come limite ma come arricchimento. Su tutto questo la famiglia socialista,
nonostante i venti di populismo, di xenofobia, di isolazionismo e nazionalismo,
in definitiva creati dalla paura dalla insicurezza, abbiamo ora la meglio in
molti paesi, non muta atteggiamento e afferma la bontà dei principi ispiratori.
Anzi proprio
la testimonianza di tanti leader politici progressisti di tutti i continenti
che riescono anche in questo momento di disaffezione verso la politica, di
ricerca di soluzioni individuali o comunque di singoli gruppi ai problemi
sociali ed economici, a migliorare la
condizione dei propri popoli attraverso buone politiche, inclusive, solidali,
di maggior democrazia e non di maggior accentramento del potere, di paziente
costruzione di relazione ed in definitiva di una cultura della tolleranza e
della parità di diritti e doveri, convince a lavorare insieme e costruire
pazientemente relazioni e ponti, piuttosto che muri ed egoismi.
Il Congresso
ha confermato i compagni Luis Ayala quale Segretario Generale e George
Papandreou quale Presidente. A loro ed a tutta l’organizzazione Internazionale
Socialista il PSD porge i migliori auguri di buon lavoro e di congratulazioni
per l’elezione.
San Marino,
4 marzo 2017 L’Ufficio
Stampa del PSD