Cassa di Risparmio di interesse nazionale, necessità di condivisione
allargata
La scelta della nuova maggioranza di arrivare alla nomina del Presidente
della Fondazione della Cassa di Risparmio in maniera repentina e con una
candidatura, al di là della persona in oggetto, non condivisa, lascia l'amaro
in bocca. In primis perché su tale nomina si è spesso registrata in passato
concordia e unità di intenti, poi perché Adesso.SM ha insistito parecchio sulla
volontà di cambiare metodo e soprattutto per il fatto che entro breve lo Stato
entrerà in possesso della maggioranza delle quote e quindi del controllo della
Carisp.
E' quindi, appunto, una questione di Stato e non una semplice nomina come
quelle precedenti, peraltro invece spesso condivise.
L'atteggiamento decisionista di Governo e maggioranza è quindi incoerente
con le parole spese in campagna elettorale e non dimostra nulla di nuovo; non
ha nessun senso invocare l'esecuzione di un Ordine del Giorno di un anno fa per
forzare sulla suddetta nomina.
Siamo assolutamente d'accordo sulla scelta, intrapresa da ormai un lustro,
di utilizzare finanziamenti pubblici per dare stabilità e garanzie al maggior
istituto finanziario di San Marino e quindi di mettere in condizione la
politica, attraverso il Consiglio Grande e Generale di decidere sulle sorti
della Cassa: proprio per questo ci si aspetta che essa non sia trattata dal
nuovo esecutivo come se fosse di proprietà sua. Non è cosa buona procedere a
colpi di maggioranza né ora, né in seguito in questo ambito.
Per il PSD è vitale, rispetto alla Carisp ma anche al sistema bancario tutto,
che si condividano delle linee di messa in garanzia e sviluppo del comparto.
Insistiamo dunque sulla richiesta di convocare immediatamente la Commissione
Finanze e dare corse all'Ordine del Giorno votato a dicembre, almeno al fine di
conoscere il piano che inevitabilmente sarà presentato al Fondo Monetario
Internazionale a fine mese.
Tornando alla Cassa, non sarà la nomina del Presidente della Fondazione a
determinare le sorti dell'Istituto, lo sarà invece l'assetto del nuovo
Consiglio di Amministrazione della Banca che sarà insediato tra qualche mese e
la nuova governance. La maggioranza pubblica delle quote della Cassa di
Risparmio la renderà a breve di interesse nazionale.
Ciò richiede che le decisioni strategiche sul futuro della banca dovranno
essere prese dal Consiglio Grande e Generale con maggioranze più allargate, la
proposta che il PSD avanza è della necessità di arrivare fino ai due terzi del
Consiglio.
Perciò richiediamo di confrontarci da subito su quali siano le volontà
rispetto all'assetto del CdA, i profili e le eventuali modalità di selezione
della governance e quali gli indirizzi politici nella nuova situazione di
maggioranza pubblica in un momento di difficoltà del comparto nel suo
complesso, che potrebbe richiedere scelte di riduzione dei costi che il PSD non
vorrebbe gravassero sui lavoratori.
Tutto ciò considerando che Cassa deve essere sanata e che una futura
ricollocazione sul mercato sia frutto di passaggi e progetti strategici chiari,
trasparenti e condivisi a larga maggioranza se non all'unanimità e in cui lo
stato, un domani, possa recuperare quanto investito.
San Marino, 20 gennaio 2017
Ufficio
Stampa del PSD