Il Partito dei Socialisti e dei
Democratici prende atto degli errori e apre una nuova fase di
ricostruzione e ripartenza.
Il Direttivo allargato del Partito dei Socialisti e dei
Democratici ha in primo luogo analizzato, avvalendosi delle riflessioni dei
tanti intervenuti, l’esito insoddisfacente delle elezioni ed ha preso atto
della sconfitta decretata dall’elettorato. Le evidenti differenze di
espressione di voto tra il primo e il secondo turno sono state frutto, a
giudizio della Direzione del PSD, di una incapacità da parte della coalizione
San Marino Prima di Tutto di convincere gli elettori di Democrazia In
Movimento, ma anche di riportare al ballottaggio i propri elettori. Mancanza di sufficienti elementi
di novità ed una campagna elettorale della coalizione eccessivamente moderata
che non ha ben considerato le diverse dinamiche del ballottaggio, sono
certamente alcune ragioni della sconfitta.
Gli interventi hanno condiviso
l’analisi che la rappresentazione numerica frutto del secondo turno consegnata
al prossimo Consiglio Grande e Generale ha stravolto i risultati del primo
turno e di questo devono essere consapevoli tutti i partiti, compresi quelli di
maggioranza, che hanno goduto di un premio di presenze in aula pari ai tre
quarti della loro forza percentuale e che non
rappresentano dunque la effettiva maggioranza dell’elettorato. La dinamica elettorale, la
complessità dei temi da affrontare e la forte richiesta di rinnovamento
metodologico e di soluzioni, emerse con grande evidenza, portano ad una
riflessione sulla proposta lanciata dal PSD, la scorsa estate, alla politica e
al paese di creare una “grosse koalition”, proposta non accolta per mancanza di
lungimiranza e per tatticismo, portando alla situazione descritta sopra di non
sufficiente rappresentanza.
Ad onor del vero viene
riconosciuto anche un contesto generale non favorevole dato da una condizione
economica e della disoccupazione che solo negli ultimi mesi hanno avuto un
miglioramento, peraltro non avvertito dalla popolazione, pagando così lo scotto
della presenza al governo, sebbene anche nella coalizione Adesso.SM metà circa
dei partecipanti avessero condiviso la stessa responsabilità nell’esecutivo.
Alla luce di tutto ciò e già da
ieri è stata tracciata la direzione di marcia dei prossimi mesi, tenendo in
considerazione lo stato del paese, le sue difficoltà, la necessità di riforme
sia economiche che istituzionali ed affrontando con la giusta priorità il tema
dell’innalzamento qualitativo della classe dirigente del Paese che va oltre
alla classe politica, tema diventato urgente.
Il PSD farà un’azione coerente con
la propria collocazione all’opposizione, da un lato con grande attenzione
rispetto all’attività del nuovo governo al fine di incalzarlo a produrre
risultati utili per la collettività e dall’altro con rinnovata volontà di
dialogo, senza vincoli predefiniti, con tutte le forze politiche presenti sia
in maggioranza che in opposizione, a partire da quelle più affini.
Il rilancio dell’attività del
partito sarà l’investimento prioritario, a partire dai tanti compagni, con
esperienza e più giovani, il cui contributo è stato particolarmente apprezzato
e che sarà fondamentale in un quadro di rinnovamento del partito.
La ripartenza sarà basata sulla
capacità di elaborazione politica che vogliamo poi condividere con
organizzazioni sociali e cittadinanza, di attivazione di gruppi di lavoro
aperti su due profili assi in particolare:
Il primo sulle prospettive del
paese e della nostra gente, che passa dallo sviluppo economico, secondo un approccio
che riporti al centro della riflessione e della progettualità un modello di società
basata sulle opportunità e la giustizia sociale, due garanzie che sono state
depotenziate dalla crisi, creando un generale sentimento di insicurezza e mettendo
in difficoltà proprio le classi più deboli.
Il secondo asse è quello delle
riforme istituzionali: i meccanismi di funzionamento dello stato e della
burocrazia, la sovrapposizione di leggi incoerenti negli ultimi anni sul piano
istituzionale, hanno reso più complicata la vita delle persone e delle imprese
producendo costi e appesantimenti inutili e dannosi. E’ necessaria quindi un’analisi
approfondita ed una proposta di modifica coerente per rendere la Repubblica più
moderna, facilitare il rapporto del cittadino con le istituzioni,
dell’investitore con la burocrazia, del cittadino nella difesa dei suoi
diritti.
Il PSD quindi darà da subito avvio
dall’elaborazione di una visione del paese, per proporre contenuti e progetti
ai cittadini su cui stimolare confronti ed evoluzioni per superare la transizione
non ancora conclusa tra modelli economici profondamente differenti verso una
dimensione paese con nuove e durature opportunità per tutti.
L’Ufficio
Stampa del PSD
San
Marino, 15 dicembre 2016