Oggi 25
novembre 2015, tante sono le iniziative culturali di sensibilizzazione che sono
state organizzate a San Marino per la giornata internazionale contro la
violenza sulle donne.
Il mio pensiero
va a tutte le donne di ieri e alle dure lotte che hanno dovuto sostenere per
far capire che la questione femminile era un problema culturale e legislativo da
risolvere. Alle battaglie civili per il voto, per la cittadinanza, per l’equità
retributiva nel posto di lavoro …alle storiche battaglie culturali del ’68 per
la libertà: dall’uso della pillola, al divorzio e alla possibilità di poter
accedere all’aborto in casi estremi.
Alle donne
di oggi, che a volte danno per scontati certi traguardi raggiunti con grande
impegno e sofferenza, perché ricordino che i diritti vanno sempre difesi, basta
poco per tornare indietro.
Alle
scarpette rosse, il simbolo della violenza agita dagli uomini sulle loro
compagne, il simbolo di un amore malato, un non-amore, che considera la donna
una proprietà, non una persona, rapporti prevaricatori dove il rispetto non
esiste, non c’è controllo delle emozioni, l’uomo si degrada e torna indietro di
secoli nella scala evolutiva e culturale!
Alle donne
che ancora oggi vivono in condizioni di sopraffazione e violenza, che vedono
negati i loro più elementari diritti. Noi donne dell’occidente democratico
facciamo fatica a capire come possano resistere in una cultura che le rende
invisibili con l’uso obbligato del chador, che vieta a loro di studiare, di
scegliersi un marito, di lavorare fuori casa, di poter guidare una macchina….
Alle donne Yazide, vendute come schiave sessuali dell'ISIS in
un mercato in cui donne e bambine sono prezzate come il bestiame: 40 dollari
per le donne tra i 40 e i 50 anni, 69 dollari per le trenta-quarantenni, 86 per
le venti- trentenni fino a 172 per le bimbe da 1 a 9 anni… bimbe da 1 a 9
anni!!!
La drammaturga Eve Ensler scrive in una suo recente articolo:
“Oggi, nel 2015, io sto davvero leggendo un manuale online dell’ISIS con le
buone pratiche di schiavitù sessuale. Ci sono istruzioni passo per passo e
regole su come trattare la tua schiava, lo pubblica un'istituzione molto ben
organizzata (l'Ufficio della schiavitù sessuale) di un governo canaglia,
incaricata di regolamentare gli stupri, le percosse, l'acquisto e la riduzione
in schiavitù delle donne.... Sconvolgente e nuovo è lo sfoggio sfrontato e
impudente che si fa di questi crimini pubblicizzati su internet, lo
sdoganamento commerciale di queste atrocità, le app, dove il sesso è un mezzo
potente per reclutare uomini. Le azioni e la rapida proliferazione dell'ISIS
non nascono dal nulla. Sono il frutto di un'escalation legittimata da secoli di
dilagante impunità della violenza sessuale.”
A tutte queste donne e a quelle di domani che sono e saranno
il sale della terra, il senso della vita, alla continua ricerca dell’amore mai
disgiunto dal rispetto, il solo amore di cui tutti noi, che viviamo su questo
pianeta, abbiamo bisogno. Un amore che sconfigga i sistemi basati sullo
sfruttamento di molti a vantaggio di pochi, un amore che connetta, condivida,
non metta in competizione, non sfrutti e non imprigioni.
Donna-rispetto-Terra, queste 3 parole sono profondamente collegate
fra loro, sono la chiave del futuro, della vita e della sopravvivenza di questo
Pianeta.
Marina Lazzarini