Ieri, 29 ottobre 2014, il Segretario di Stato per le
finanze Giancarlo Capicchioni, ha firmato l’accordo OCSE sullo scambio
automatico di informazioni.
Con esso la Repubblica di San Marino, in qualità di
appartenente al gruppo dei paesi ad adesione anticipata (early adopters), adotta uno standard che la
pone tra i primi 50 al mondo nel definire un sistema di relazioni tra stati e
di trattamento interno delle informazioni che sancisce lo sforzo di un lustro e
oltre, verso la trasparenza e l’abbandono degli opachi pilastri sui quali si
basava l’economia, dall’anonimato societario al segreto bancario.
La svolta ha conseguenze anche sulla lotta
all’evasione fiscale, perché consentirà l’emersione dei redditi e dei patrimoni
esterni e le informazioni circoleranno anche senza un contenzioso in atto.
Proprio oggi, a dimostrazione di uno schema articolato e serio, è in
discussione il decreto sulla certificazione dei ricavi in via telematica.
Lo sforzo fatto sul piano fiscale e sul piano dello
scambio di informazioni è fondamentale per essere inseriti nella white list
italiana, definitiva certificazione della validità del nostro sistema dei
controlli e passo finale per non essere sottoposti alle complicazioni
burocratiche, che abbiamo subito negli ultimi anni.
Potremo, quindi, competere alla pari con altri stati
sulla base di una piattaforma condivisa di chiarezza e trasparenza, sulla quale
poi spetterà alla politica ed alla pubblica amministrazione migliorare
le condizioni burocratiche e implementare i servizi, per poter aggiungere
condizioni di vantaggio ad un sistema senza più privilegi o scorciatoie.
Il PSD ha anticipato la tendenza internazionale
verso lo scambio di informazioni automatico già nel 2011, quando ancora al
centro dell’attenzione c’era lo scambio di informazioni su richiesta; quella che all’epoca era una proposta
ritenuta velleitaria ora è fatto compiuto, grazie anche all’opera interna e
internazionale dell’Ex Segretario di Stato Claudio Felici.
Il PSD celebra oggi con soddisfazione la sigla
dell’accordo, riconosce il lavoro della maggioranza e dell’amministrazione
verso un obiettivo che non è di partito, ma dell’intero Paese.